Se qualcuno mi avesse descritto lo svolgersi di questo evento, non ci avrei creduto. È stata una vera scoperta trovarmi in mezzo a tanti chef, provenienti da ogni parte del mondo, che davanti ai miei occhi si esprimevano nella forma più originale possibile. La gioia che sentivo intorno a me era fortissima, perché cucinare, ma specialmente, cucinare per gli altri, dimostrando l’ amore non solo verso le persone, ma anche verso i prodotti del nostro territorio, ti rende immensamente felice. A fare da cornice a questa manifestazione è stata la struttura del Savoy Beach Hotel di Paestum, di cui parlerò successivamente. Dal 23 maggio al 24, molti chef si sono alternati, dalle sale esterne a quelle interne, parlando della loro cucina, delle loro sperimentazioni, degli abbinamenti, dei contrasti e ovviamente dei prodotti nostrani. Da Francesco Sposito a Joshua Pinsky, da Daniel Berlin ad Angelo Santarelli, da Paolo Gramaglia a Michele Deleo, da Rosanna Marziale a Andrei Shmakov e potrei continuare, perché erano veramente tanti. La professionalità, la cura e la delicatezza si potevano percepire da ogni piatto, inclusa l’ originalità, come è accaduto per Rossana Marziale che ha trasformato uno strumento di morte, in uno strumento di gusto. Altra chicca di questa manifestazione era la presenza di De Nigris, per l’ aceto, Zonin, San Salvatore per i vini, Mulino Caputo per le farine, ovviamente mozzarella e formaggi a gogo e pomodoro campano. Aver avuto la possibilità di conoscere questi professionisti da vicino, mi ha reso molto felice, per il semplice motivo che quando sei nel loro ristorante, sono, giustamente, molto impegnati e quindi riesci solo a gustare i loro piatti. Ma quando hai la possibilità di conoscere l’essere umano che c’è dietro quel lavoro, è tutta un’ altra cosa e vorrei ringraziare tutti gli Chef che ci hanno regalati questa magnifica occasione.