Ristorante Porto Pojana Terminus & Ristorante Le Lac

Desidero parlare di due ristoranti nello stesso tempo non solo perché ho constatato molte affinità ma in particolar modo perché entrambi si affacciano sul lago di Lugano: su sponde opposte. La città è incantevole. Nei giorni soleggiati è piacevole passeggiare intorno allo specchio d’acqua e magari fermarsi e ammirare come i raggi solari si riflettono creando magnifici giochi di luce. Questo luogo è tutto da scoprire: potrete apprezzare uno splendido panorama percorrendo la strada che vi porterà fino a Bre’. Una tappa assolutamente da non perdere. Ma torniamo alle locations su menzionate. Il ristorante Porto Pojana Terminus si trova a Riva San Vitale e, dalla sua posizione, si gode una vista indimenticabile, ma Le Lac, che si trova a Melide, è proprio sul lago. Per tale motivo lo scenario è veramente mozzafiato.

Dal punto di vista storico architettonico, l’edificio del ristorante Porto Pojana è stato eretto alla fine dell’ 800 come punto di ristoro per le diligenze che collegavano San Gallo a Varese (da cui il nome Teminus). Negli anni ‘80 è stato trasformato, ampliandolo: vi è il ristorante nonché gli alloggi per il personale e gli avventori. La particolarità è questo mix di colori, che messi insieme, donano un tocco armonioso e di stile. Non appena si entra, non si può fare a meno di notare, sul lato sinistro, la cucina a vista. Questo è un luogo di ristoro adatto a tutte le occasioni: dalla cena romantica a quella aziendale: accanto al mio c’era un tavolo di tutti uomini d’affari. Altra particolarità è “la stanza sigari”. Desidero informarvi che tale tipologia di sala ormai è in voga in diverse strutture: necessaria perché si possa trascorrere qualche momento di relax, dopo cena, sorseggiando preziosi whisky e distillati ma, soprattutto, fumando un ottimo sigaro. Sentirete l’odore del legno alle pareti e della pelle dei divani. Un’esperienza sensoriale assolutamente da provare. Il servizio è eccellente: un menù a base di prodotti locali presentati in modo molto ricercato e raffinato. Ottima carta dei vini. Tutti estremamente gentili e cordiali. Sono sicuro che una volta entrati non vorreste più andarvene.

Il ristorante Le Lac punta tutto sulla sua posizione strategica. All’interno si respira un’atmosfera soft moderna, armonizzata dai tavoli color legno. L’esterno è particolarmente adatto per cene romantiche. Per celebrare un anniversario. Un menù ampio, così come la carta dei vini, dove potrete trovare prodotti locali eccellenti e sentire i profumi mediterranei da cui questa cucina attinge. Sono stato molto a mio agio in questo luogo grazie anche ai consigli ed agli aneddoti raccontati dal personale che è stato accanto a noi per tutta la cena. Posso affermare con assoluta certezza che il servizio è stato impeccabile.

Ristorante ACLA Hotel Schweizerhof Saint Moritz

Il ristorante/hotel è poco distante da casa: quale migliore occasione per fare due passi a piedi ed ammirare il panorama fino a giungere nella piazza/salotto di Saint Moritz dove è situato questo elegantissimo albergo. Anche qui troviamo una sala per fumatori: sempre arredata in stile molto classico: legno di radica. Potersi sedere e gustare un buon sigaro accompagnato da un rhum bello morbido: il massimo della vita. Io ho consumato una normale sigaretta sorseggiando un calice di vino rosso. L’ hotel possiede una sala da pranzo per gli ospiti ed il ristorante Acla che comprende un’ ala della struttura che affaccia sulla piazzetta. Gli interni sono moderni ma l’atmosfera è suggestiva poiché alcuni tavoli si trovano in cunicoli che mi ricordano la casa degli “hobbit”. Il servizio è ottimo. Sempre gentili e disponibili. Tra coloro che lavorano in tale location abbiamo conosciuto uno dei tanti italiani che lavorano in Svizzera. Esattamente di Ischia. È stato un incontro piacevole. Se a qualcuno può interessare qui si sfornano pizze stupende.

Ristotante GIGERs Hotel Waldhaus Sils

Solo se siete clienti dell’albergo o avete prenotato al ristorante potrete passare per questo piccolo ma incantevole paesino “Segl” che vi condurrà sulla strada, in salita, fino a destinazione. Per parcheggiare basta chiedere al concierge dell’hotel. La struttura è enorme ma ciò che si trova al di fuori lo è altrettanto: campi da calcetto, campi da tennis. Non si fanno mancare nulla. Entriamo nel ristorante che si trova nell’edificio frontale: struttura moderna, interni minimal ma con prevalenza del legno. Segno indistinguibile del loro stile che apporta calore alla sala. Pasta fatta a mano e carne prelibata. Gentili, cordiali e disponibili: la cura dell’ospite è la caratteristica predominante di questi luoghi. Ecco alcuni scatti della serata.

Ristorante Chasellas Saint Moritz

Quella sera ero terrorizzato perché il navigatore era offline ed io non avevo la più pallida idea di come arrivarci. Eppure avevo chiesto informazioni a più di una persona ma non ho avuto riscontro positivo. Alla fine ho raggiunto la destinazione. Una vera sorpresa. L’edificio è alquanto suggestivo, tipico di queste zone. Da questa posizione si domina. Il ristorante è molto accogliente, con le note di colore del dogato: ben curato. Una baia di montagna gradevole e ospitale gestita da persone altamente professionali: si nota dall’accoglienza al servizio. Vista l’ empatia ne è nato un dialogo interessante che mi ha fatto capire quanta importanza danno all’ospite . I piatti contengono materie prime locali d’effetto e d’ eccellenza rivisitate con fantasia e sublimi per il palato. Anche il semplice pollo e patate era molto saporito. Questi alcuni scatti della serata.

Hotel Waldhaus am see.

La prima cosa da dire ma anche la più importante è che questo è l’unico albergo di Saint Moritz che è situato esattamente sulle sponde del lago omonimo. Tutte le altre strutture hanno una visuale dall’alto. L’atmosfera è stata così calda e accogliente che ho cenato per tre volte. Complice anche lo staff: amichevole, empatico, efficiente e disponibile. Non sempre è possibile avere un tavolo accanto alla finestra che fa da cornice ad uno degli spettacoli più belli della natura. Ma per premiare la nostra fedeltà ci hanno accontentato. Il menu è ampio così come la carta dei vini: veramente una vasta scelta. Ho assaggiato dal pesce alla carne: pienamente soddisfatto per il rapporto qualità prezzo. Nulla di esigente: buone materie prime, e servizio eccellente. Cosa desiderare di più? Questo albergo, oltre ad una considerevole cantina di vini, vanta una preziosa collezione di whisky, tanto da entrare nel Guinness book of world records. Se dovessi scegliere di trascorrere le vacanze in un albergo di sicuro sceglierei questo: non solo per la posizione strategica, ma anche per l’eleganza, la tranquillità, la splendida saletta bar piena di bottiglie e per la gentilezza di tutto lo staff.

Saint Moritz

Non c’è niente di più suggestivo del permutare dei colori del paesaggio che vi accompagna in questa ridente cittadina. Dagli scorci d’acqua, circondati da rigoglioso verde, al terreno brullo e roccioso. Il passaggio è in perfetta armonia. Ci si può ritrovare in un piccolo paesino fatto di vecchie case ma ben tenute e talvolta con facciate storiche. Ma anche questo fa parte del percorso. Saint Moritz è costituita da tante palazzine in stile chalet di montagna, molto eleganti. Gli esterni spesso sono impreziositi dal lavoro del legno intarsiato. La piazzetta principale è circondata da hotel ed da un paio di bar storici. Il centro, area pedonale , è un intersecarsi di viuzze piene di negozi griffati ma anche di splendidi edifici. Personalmente ho preso in affitto, tramite agenzia del luogo, un appartamento, con vista sul lago omonimo, costituito da: ingresso, salottino, camera da pranzo, camera da letto, cucina e due bagni. Una casa calda, accogliente, ben tenuta, arredata con gusto e con un panorama mozzafiato. L’unica pecca è stata la visione di quei palazzacci, alti più di 8 piani, costruiti, illo tempore, sotto la montagna . Ma, come dico sempre, la perfezione non esiste. Molti vengono in questo luogo per sciare. A questa altezza la neve è assicurata e di buona qualità: tanto è vero che si svolgono spesso campionati di sport invernali. Anche se, secondo me, per ammirare la magnificenza dei colori della natura del posto, interamente circondato da montagne, è consigliato venire durante il periodo estivo. Solo così potrete ammirare l’acqua turchese del lago Silvaplana, i colori sgargianti delle vele dei surfisti che fluttuano nell’aria, l’azzurro del cielo ed il bianco delle nuvole che si specchiano nel lago di Sils: non c’è luogo più rilassante. Qui troverete un hotel , ristorante e bar . Accanto un negozietto che vende tante bontà: dal pesce alle marmellate ricercate. Durante il periodo di permanenza ho testato personalmente tutti i bar che mi permettevano di prendere un aperitivo con una prospettiva sullo specchio d’acqua. Il bar sul lago di Sils è il più economico. Durante questa settimana ho mangiato (tre volte) al ristorante dell’ hotel Waldhaus am see, al Ristorante Chasellas, al ristorante dell’hotel Waldhaus Sils e infine al Ristorante Acla, che serve anche l’hotel Schweizerrhof, situato proprio nella piazzetta principale. A breve vi notizierò sulle locations menzionate.

SPAZIO MILANO DI NIKO ROMITO

Credo che per capire bene la grandezza di questo chef tristellato è necessario provare tutti i suoi ristoranti. La matrice è la stessa ma il livello si alza sempre di più fino ad arrivare al Casadonna Reale. Partiamo, quindi, dall’Accademia di Castel di Sangro. Una volta iscritti, i ragazzi iniziano il proprio percorso e vengono formati per testare le loro capacità in questo piccolo “laboratorio “: Spazio Rivisondoli, così come il Maestro lo ha battezzato. Una località di montagna a pochi chilometri dalla scuola di formazione in provincia di L’Aquila, dove noi napoletani, ma anche romani, siamo soliti sciare. Una volta concluso l’iter formativo, a seconda delle loro capacità, vengono assegnati alle varie sedi che si altalenano tra: Spazio Roma, Spazio Milano, ALT, ma anche nei ristoranti dei diversi alberghi affidati al famoso Chef. Questa volta parliamo di Spazio Milano. Tornando dalla ferie estive mi sono fermato in questa città, capitale della moda e delle novità, esclusivamente per provare e ammirare questo luogo di culto del “cibo”. La location è molto interessante: da una sala si gode la maestosità della famosa Galleria Vittorio Emanuele II; nell’altra sala il panorama è focalizzato sul Duomo. Gli interni sono ben curati: un mix di oggetti che insieme creano armonia, dando al cliente una calda accoglienza. Il menù è costituito da piatti semplici ma d’effetto, avendo particolarmente cura, come sempre d’altronde, delle materie prime di altissimo livello. Ciò che più mi ha colpito sono stati i camerieri di sala, ma chiamarli così sarebbe troppo riduttivo. L’accoglienza è curata nei minimi particolari: a parte la bellezza di ciascuno, sembra quasi che fluttuino nell’aria più che camminare. Sono delicati, gentili, cortesi: esaudiscono ogni tuo desiderio per rendere il pranzo o la cena un qualcosa di unico e indimenticabile. I piatti vengono creati al Casadonna Reale e spesso sono opera degli iscritti all’ Accademia; migliorati e personalizzati dallo Chef tristellato. La carta dei vini è ben curata ma mai pretenziosa. Alla fine sarete dispiaciuti di andare via per il clima rilassante che si respira ma soprattutto per la “cura”: dall’accoglienza al servizio e in particolar modo ai piatti. Non mi dilungo, anche perché molti, prima di me, ne hanno scritto e parlato. La perfezione è fatta di poche parole, come questi essenziali ma significativi scatti della serata.

L’ Ebrezza di Teonilla

Siamo tutti consapevoli che Napoli è ricca dal punto di vista storico e architettonico, ma pochi sono a conoscenza che, dietro un portone , può celarsi un ristorante. Questo non è un portone anonimo bensì l’ingresso di Palazzo Ravaschieri di Satriano (1605). La geniale idea è venuta al proprietario di una famosa enoteca napoletana “L’ Ebrezza di Noe’”. Un locale storico dove la maggior parte dei napoletani avranno trascorso qualche ora per sorseggiare ottimi vini di pregio. La stessa cura la troviamo in questo nuovo ristorante. Non appena si entra ci si trova davanti uno spettacolo incantevole. Sembra quasi di mangiare in un museo. È questa la sua particolarità. È possibile desinare sia all’interno che all’esterno . Nonostante il freddo ho preferito mangiare all’esterno per ammirare tutto ciò che mi circondava . C’è l’imbarazzo della scelta: ammirare i piatti o la maestosità della struttura. Un menù ben composto e una carta dei vini semplice e non pretenziosa. I due chef , Dario e Antonio, riescono a creare, sulla base della tradizione napoletana, piatti rivisitati,in chiave moderna, delicati e armoniosi: anche loro, che avevano un’ osteria a Quarto, hanno subito l’effetto domino del Covid così come molti altri ristoranti (vedi Lavica). Oggi però si ritrovano a cucinare in questa splendida location. In questo caso vale il proverbio “quando si chiude una porta si apre un portone”. L’ antipasto più gettonato è il mini bun con cotoletta al panko di baccalà di Lofoten: assolutamente da non perdere. Ma anche la bistecchina di quinto quarto di manzo con crudo di gambero rosa e il roast beef “selezione Bifulco “ hanno un loro perché. Tra i primi da provare ci sono i ravioli ripieni di genovese, le tagliatelle, come i ravioli, rigorosamente fatti a mano, con carciofi e caciocavallo podolico. Consiglio gli spaghetti al ragù di seppia presentati in maniera eccellente e i tubettoni al ragù di cernia. Tra i secondi ho preferito assaggiare il cube roll di manzo , anche questo “selezione Bifulco” e il brasato di guancia di manzo con zucca e funghi porcini. Entrambi i piatti sono una vera prelibatezza . La carne è veramente tenerissima. Non amo mangiare dessert eccessivamente pesanti dopo cena e per questo motivo mi sono lasciato consigliare : ho scelto una delicatissima millefoglie con cioccolato fondente e frutti di bosco. Una delizia per il palato proprio per la sua leggerezza. Cosa importante: il pane e i grissini sono preparati da loro. Non come al ristorante Il Riccio di Anacapri. Una vera delusione che porto ancora dentro. Altra nota importante è l’atmosfera di quiete e relax che si respira. Nonostante fuori ci sia un gran viavai di gente , per la molteplicità di ristoranti in vico Satriano, all’interno c’è pace e serenità costante , non intaccata da alcun agente esterno. Insomma, se volete trascorrere una serata piacevole e romantica questo è il posto giusto. Colgo l’occasione, rivolgendomi a tutti coloro che fanno video sponsorizzando Napoli con pranzi o cene che vanno dai 5 ai 15 euro: state sottovalutando la nostra città e tutti gli chef che mettono amore e passione nel loro lavoro. Se andate in vacanza e non potete permettervi di mangiare nei ristoranti, almeno cercate di non inficiare il lavoro degli altri.

Mini bun con cotoletta al panko di baccalà di Lofoten
Bistecchina di quinto quarto di manzo con gamberi rosa
Roast beef “selezione Bifulco”
Ravioli ripieni di genovese
Spaghetti al ragù di seppia

Tagliatelle con carciofi e caciocavallo podolico
Tubettoni al ragù di cernia
Brasato di manzo
Cube roll “selezione Bifulco “
Millefoglie