Laion Valle Isarco

Il Trentino Alto Adige è una regione straordinaria ed offre una varietà di attrazioni dal punto di vista naturale/paesaggistico ma soprattutto mira alle strutture di accoglienza per il turismo. Le Valli sono tante e ampie: difficile da visitarle tutte in una volta. Per la mia permanenza ho scelto la Valle Isarco che è il cancello di entrata della Val Gardena e la Valle de Cleises. Lo stupendo panorama sulle montagne circostanti, così come la tranquillità nel cuore della natura, trasformano Laion in un’amata destinazione per le vacanze. In quest’area, ogni stagione sorprende con le sue peculiarità: dalla fioritura dei ciliegi in primavera, alle varie tonalità di colori in autunno; dalle escursioni estive a quelle sulle cime innevate durante la stagione sciistica. Questo paesino racchiude colori, profumi che non so descrivere se non con alcuni scatti.

Il Maso, questo è il nome della tipica fattoria del Trentino, ANSITZ SEHETNER, è un luogo perfetto per trascorrere la vostra vacanza. Situato nella piazzetta principale, offre ai suoi ospiti la possibilità di partecipare alla vita quotidiana di coloro che gestiscono la stalla e il campo. I bambini possono assistere alla mungitura del latte. Le camere, di varie tipologie, sono calde e accoglienti: dogato ovunque. La colazione non solo è abbondante ma sana, saporita e genuina poiché è tutto preparato con le loro mani. I proprietari sono molto cortesi. Specialmente la signora. Per finire , come ciliegina sulla torta, è attrezzato anche di un centro benessere. Dispone di una sauna finlandese, bagno turco aromatico, doccia emozionale, zona relax e molto altro ancora – Un’oasi di pace dopo una giornata trascorsa tra le montagne. Cosa si può desiderare di più?

In questa regione si mangia bene dappertutto. Come ho già detto, la cura per l’ospite viene prima di ogni altra cosa. Prodotti tipici del territorio, talvolta presentati nella loro essenzialità ed altre volte elaborati. La prima sera abbiamo cenato in un ristorante del luogo. Se siete amanti della carne e dei canederli, allora lo amerete immediatamente. Inoltre, se apprezzate il Pinot Noir, è consigliabile assaggiare tutte le cantine del luogo per assaporarne le varie sfaccettature.

Prima di passare alla seconda tappa culinaria desidero soffermarmi su Ortisei: una cittadina piena di colori che impreziosiscono le facciate di questi edifici.Molto turistica ma mai caotica. Abbiamo preso un aperitivo al bar sul corso principale. Ovviamente da visitare.

Villandro è una ridente cittadina che sorge su un pendìo. Era un centro di smistamento del piombo, dell’argento e del rame . Tanto è vero che sono stati riportati alla luce reperti dell’età del ferro, del bronzo e della pietra. Interamente circondato dal verde è uno spettacolo ammirarne la diversità dei colori con il cambiare delle stagioni. L’ hotel ANSITZ STEINBOCK, grazie alla sua posizione, gode di un panorama fantastico. L’edificio è simile ad un castello e risalente al 15mo secolo. L’arco gotico a tutto sesto domina così come la torre con il bovindo. Ha subito una ristrutturazione realizzata con grande sensibilità e valorizzazione del patrimonio storico. L’ albergo è munito di suite, centro benessere e di un ottimo ristorante. Come ho detto precedentemente, piatti tradizionali ma stavolta più elaborati e ben presentati. Materie prime eccellenti. Personale preparato, gentile e disponibile. Un’atmosfera calda e romantica. Interni minimal, mantenendo l’originalità dei toni e dei particolari dell’epoca. Assolutamente da provare.

Chiusa/Klausen si trova nel cuore della Valle d’Isarco. È circondata da vigneti e castagneti. In quanto centro urbano medievale, per la sua rilevanza storico-architettonica, è stato dichiarato uno dei borghi più belli d’Italia. Attraverso l’arteria principale, ricca di colori, piante ornamentali e installazioni è possibile visitare tutte le attrazioni più importanti tra cui il monastero benedettino. Consiglio una passeggiata da Chiusa al monastero di Sabiona cseguendo il sentiero che passa per il suggestivo Castel Branzoll.

Prima di concludere questa prima tappa nella Valle d’Isarco mi soffermo sul ristorante Tubladel che si trova ad Ortisei. Al primo impatto, guardandolo esternamente, non ho avuto una buona impressione. Una volta entrato ho cambiato idea per l’eleganza e la sobrietà degli interni: caldi, accoglienti, e tutto rigorosamente in legno. Una vera e propria baita. Ottime materie prime e piatti visivamente belli. L’unica pecca è stato questo viavai di gente che mi ha fatto sentire poco speciale. Secondo la mia opinione è meglio rinunciare a qualche cliente per avere più cura dei pochi veramente appassionati.

AMAN Venezia

Di tutti i luoghi più incantevoli e romantici che ho visitato, questo è, a mio avviso, il più bello. Se mettiamo insieme la struttura con i suoi interni, arredi, ampie sale e la vista sul Canal Grande allora il gioco è fatto. Questa è la maestosa location dove George Clooney si è sposato. L’ingresso è costituito da un grande cancello che permette di entrare in un giardino che conduce davanti ad una porta altissima attraverso la quale si intravede, all’interno, un lampadario che definire “grande” è poco. Dal nostro tavolo, che si trovava nel giardino, si poteva ammirare la laguna con le sue gondole ammantate da cappe blu cobalto che si riflettono nell’acqua . Un’atmosfera veramente suggestiva e ammaliante. Cenare con tale paesaggio è una vera fortuna. Il servizio è eccellente ed i piatti molto semplici e ben curati dallo Chef Dario Ossola: materie prime del luogo eccezionali partendo dal pesce fino alla carne. L’ Executive Chef è una persona molto semplice a cui piace lo sci, ma soprattutto scalare le montagne. Un vero temerario. Ad esaltare maggiormente la serata è stata la piacevole conoscenza del direttore dell’albergo che, stupito dalle nostre parole sulla magnificenza della struttura, si è avvicinato al nostro tavolo. A quanto pare c’è poca gente che riesce ad apprezzare l’unicità dell’ AMAN. Noi, invece, poiché l’accoglienza è stata così gradevole, siamo tornati per la seconda volta. Questi alcuni scatti delle serate.

RISTORANTE LA TORRE DI SPILIMBERGO.

Il feeling è iniziato con una semplice telefonata: volevo accertarmi che il ristorante avesse i tavoli all’esterno. Da qui è nata subito una grande intesa basata, appunto, sul rispetto reciproco: una qualità oggi poco conosciuta.
La location ha una storia molto interessante. Malgrado il castello abbia subito molte modifiche negli anni, la struttura conserva il suo fascino vetusto. I tavoli all’esterno trasmettevano un’atmosfera molto romantica con le luci soffuse. Il vino consigliato, un blend di Cabernet Sauvignon e Refosco, era ottimo. Lo Chef è molto creativo e riesce a dare, usando materie prime locali, delicatezza ai piatti di una cucina friulana che è molto sostanziosa anche quando è povera. Usare l’orzo al posto del riso è stata una grande idea. La terrina di pesce azzurro, il rotolo di pasta con rapa rossa, la pancia di maialino e per finire “nuvola di tiramisù” : il nome non le rende giustizia per la sua leggerezza. Al termine della cena lo Chef mi ha omaggiato di due stupendi libri: la strada del vino e dei sapori del Friuli e una guida di ristoranti italiani. Mai regalo fu tanto apprezzato. Per premiare la loro gentilezza e cortesia siamo successivamente ritornati per gustare ancora una volta le loro prelibatezze.

Ristorante Vecchia Malcesine One Michelin Star. Lago di Garda.

Era una notte molto buia. Un vero peccato perché da questo ristorante si gode un ampio panorama che affaccia sul Lago di Garda. Nel contempo, però, mi sono concentrato sia sullo Chef che su i suoi piatti. Leandro Luppi, di origini altoatesine è ormai in voga da moltissimi anni. Una persona eclettica: serio, ironico, sorridente e soprattutto osserva ogni cosa. In un primo momento ammira le portate e successivamente la reazione sul volto dei commensali. Tutto deve essere perfetto ed il bicchiere deve essere sempre riempito. Con grande stupore leggendo il menù mi sono reso conto che non si poteva scegliere al là carte bensì solo tra tre percorsi di degustazione, di cui uno interamente vegetariano. Parlando, poi, con qualche Chef stellato , sono stato notiziato: oggi molti ristoranti offrono questa tipologia di menù. Ma Leandro Luppi è veramente all’avanguardia e si vede nei piatti che giungono al tavolo. Non spaventatevi sul prezzo perché ne vale veramente la pena: le pietanze contengono un qualcosa di magico, di unico, di sublime.