
Il feeling è iniziato con una semplice telefonata: volevo accertarmi che il ristorante avesse i tavoli all’esterno. Da qui è nata subito una grande intesa basata, appunto, sul rispetto reciproco: una qualità oggi poco conosciuta.
La location ha una storia molto interessante. Malgrado il castello abbia subito molte modifiche negli anni, la struttura conserva il suo fascino vetusto. I tavoli all’esterno trasmettevano un’atmosfera molto romantica con le luci soffuse. Il vino consigliato, un blend di Cabernet Sauvignon e Refosco, era ottimo. Lo Chef è molto creativo e riesce a dare, usando materie prime locali, delicatezza ai piatti di una cucina friulana che è molto sostanziosa anche quando è povera. Usare l’orzo al posto del riso è stata una grande idea. La terrina di pesce azzurro, il rotolo di pasta con rapa rossa, la pancia di maialino e per finire “nuvola di tiramisù” : il nome non le rende giustizia per la sua leggerezza. Al termine della cena lo Chef mi ha omaggiato di due stupendi libri: la strada del vino e dei sapori del Friuli e una guida di ristoranti italiani. Mai regalo fu tanto apprezzato. Per premiare la loro gentilezza e cortesia siamo successivamente ritornati per gustare ancora una volta le loro prelibatezze.












