
Siamo tutti consapevoli che Napoli è ricca dal punto di vista storico e architettonico, ma pochi sono a conoscenza che, dietro un portone , può celarsi un ristorante. Questo non è un portone anonimo bensì l’ingresso di Palazzo Ravaschieri di Satriano (1605). La geniale idea è venuta al proprietario di una famosa enoteca napoletana “L’ Ebrezza di Noe’”. Un locale storico dove la maggior parte dei napoletani avranno trascorso qualche ora per sorseggiare ottimi vini di pregio. La stessa cura la troviamo in questo nuovo ristorante. Non appena si entra ci si trova davanti uno spettacolo incantevole. Sembra quasi di mangiare in un museo. È questa la sua particolarità. È possibile desinare sia all’interno che all’esterno . Nonostante il freddo ho preferito mangiare all’esterno per ammirare tutto ciò che mi circondava . C’è l’imbarazzo della scelta: ammirare i piatti o la maestosità della struttura. Un menù ben composto e una carta dei vini semplice e non pretenziosa. I due chef , Dario e Antonio, riescono a creare, sulla base della tradizione napoletana, piatti rivisitati,in chiave moderna, delicati e armoniosi: anche loro, che avevano un’ osteria a Quarto, hanno subito l’effetto domino del Covid così come molti altri ristoranti (vedi Lavica). Oggi però si ritrovano a cucinare in questa splendida location. In questo caso vale il proverbio “quando si chiude una porta si apre un portone”. L’ antipasto più gettonato è il mini bun con cotoletta al panko di baccalà di Lofoten: assolutamente da non perdere. Ma anche la bistecchina di quinto quarto di manzo con crudo di gambero rosa e il roast beef “selezione Bifulco “ hanno un loro perché. Tra i primi da provare ci sono i ravioli ripieni di genovese, le tagliatelle, come i ravioli, rigorosamente fatti a mano, con carciofi e caciocavallo podolico. Consiglio gli spaghetti al ragù di seppia presentati in maniera eccellente e i tubettoni al ragù di cernia. Tra i secondi ho preferito assaggiare il cube roll di manzo , anche questo “selezione Bifulco” e il brasato di guancia di manzo con zucca e funghi porcini. Entrambi i piatti sono una vera prelibatezza . La carne è veramente tenerissima. Non amo mangiare dessert eccessivamente pesanti dopo cena e per questo motivo mi sono lasciato consigliare : ho scelto una delicatissima millefoglie con cioccolato fondente e frutti di bosco. Una delizia per il palato proprio per la sua leggerezza. Cosa importante: il pane e i grissini sono preparati da loro. Non come al ristorante Il Riccio di Anacapri. Una vera delusione che porto ancora dentro. Altra nota importante è l’atmosfera di quiete e relax che si respira. Nonostante fuori ci sia un gran viavai di gente , per la molteplicità di ristoranti in vico Satriano, all’interno c’è pace e serenità costante , non intaccata da alcun agente esterno. Insomma, se volete trascorrere una serata piacevole e romantica questo è il posto giusto. Colgo l’occasione, rivolgendomi a tutti coloro che fanno video sponsorizzando Napoli con pranzi o cene che vanno dai 5 ai 15 euro: state sottovalutando la nostra città e tutti gli chef che mettono amore e passione nel loro lavoro. Se andate in vacanza e non potete permettervi di mangiare nei ristoranti, almeno cercate di non inficiare il lavoro degli altri.















